Recruiting solutions, gamification, online assessment, screening tools, video interview… Il panorama delle soluzioni che oggi aiutano le aziende a snellire i processi di recruitment, soprattutto per le “grandi” selezioni di neolaureati – dai graduate programme alle internship – è ampio e variegato. Come accade sempre più spesso, quando l’offerta è eterogena e i trend della digital transformation tendono a generare ansia di scelta, non è semplice per un’azienda che vuole diventare autonoma nei suoi processi di selezione comprendere quale è la migliore soluzione possibile. Come muoversi? Proviamo a fare ordine.
Riccardo Lora-Lamia – Managing Partner di Utilia – scrive:
“I sistemi gestionali per la ricezione delle candidature esistono da una vita e hanno fatto – e alcuni continueranno a farlo – un ottimo lavoro. A livello internazionale da tempo a questi sistemi si sono affiancate altre soluzioni in grado di aumentare il potere di attraction dell’azienda, velocizzare il processo di assessment delle candidature, rendere più oggettiva, organizzata e validata un’assunzione. Anche in Italia le opzioni disponibili cominciano ad essere molte e le grandi aziende si stanno dotando delle soluzioni più variegate possibili. Dando voce ad alcune HR, emergono diverse esperienze di successo ma allo stesso tempo ci sono casi in cui le aspettative non sono state soddisfatte. Aziende che investono molto in employer branding e nel digital recruiting giustamente si aspettano di ottenere risultati tangibili, ma non sempre è cosi semplice. L’impressione che sta emergendo è che alcune delle soluzioni digitali nate negli ultimi anni rappresentano delle valide opportunità per gestire i singoli processi collegati al recruiting, ma difficilmente sono in grado di sostituire interamente il processo di selezione (dall’attraction alla valutazione del candidato). Dopo queste prime esperienze pioneristiche, alcune realtà di consulenza si stanno infatti orientando a fornire al mercato dei nuovi strumenti end to end, in grado di coprire interamente il processo di recruiting. Sfida non semplice, in quanto l’integrazione con i sistemi gestionali già presenti nelle aziende, nei confronti delle quali le organizzazioni hanno investito parecchio, non è per nulla scontata.
Dal mio piccolo osservatorio, in un momento in cui l’offerta di digitalizzazione è molto ampia e in evoluzione costante, credo sia molto importante oggi per HR definire anzitutto l’obiettivo prioritario da raggiungere. Employer branding? Attraction? Online Assessment? Di volta in volta si possono già trovare soluzioni che in modo efficace possono gestire i singoli processi.
Partendo da questa analisi, in Utilia abbiamo sviluppato due nuove soluzioni digitali per il recruiting.
La prima si chiama RecrYou: è una risposta allo smart recruiting, un luogo dove i candidati si esercitano e svolgono delle attività di personal branding. Qui le aziende possono entrare in contatto con loro e somministrare, una volta avvenuto il match, alcuni test psicologici di selezione. È un progetto innovativo che sarà lanciato prossimamente e rappresenta una valida proposta per le aziende che vogliono coniugare le attività di employer branding con quelle dell’online assessment.
La seconda, più focalizzata su un singolo bisogno, è la Company Test Platform: una piattaforma online che contiene 10 test psicologici e che consente alle aziende di gestire in autonomia l’assessment dei candidati. È una risposta alla richiesta di HR di avere uno strumento efficace per valutare i candidati, costruire delle graduatore e analizzare i dati.
Questi sono solo due esempi. Domani potremo farne molti di più. Con l’idea e la speranza per chi opera in questo campo, di utilizzare strumenti efficaci e impattanti ma allo stesso tempo sempre più semplici e fruibili.”
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